LE RICHIESTE D'AIUTO DELLE SOCIETA' SPORTIVE AFFILIATE AI TEMPI DEL CORONAVIRUS, IL PRESIDENTE CSEN RAGUSA SERGIO CASSISI LE HA ILLUSTRATE IERI IN DIRETTA DURANTE LA PUNTATA NAZIONALE DI FISCOCSEN
Un migliaio di società affiliate in Sicilia (7.000 circa complessivamente in tutta la Regione) che attendono di comprendere quali sostegni ci saranno per loro in vista di una ripartenza che, altrimenti, si risolverebbe in un percorso ad ostacoli, sino all'inevitabile chiusura. E' il presidente del comitato provinciale Csen Ragusa, Sergio Cassisi, ad avere dipinto il quadro della situazione dopo avere partecipato, ieri, in video conferenza, alla puntata di FiscoCsen che, a livello nazionale, è stata condotta dal coordinatore responsabile Francesco De Nardo, dirigente nazionale Csen. Una iniziativa che rientra nel più ampio progetto di sostegno alle associazioni sportive che il Csen nazionale, grazie alla spinta del presidente Francesco Proietti, sta cercando di portare avanti a tutti i livelli. Oltre a Cassisi, che è componente della direzione nazionale e che, grazie al contatto quotidiano con gli altri presidenti dei comitati provinciali della regione (a partire dal presidente del comitato siciliano Maurizio Agricola ma anche il presidente di Messina, Francesco Giorgio, di Catania Mario Macchia, Siracusa Enza Linguanti, Caltanissetta Massimiliano Cirasa, Agrigento Antonio Sferrazza, Enna Ornella Mauro, Trapani Fabrizio Vassallo e Palermo, Pietro Civiletti), si è fatto portavoce delle esigenze dell'intera area siciliana, sono intervenuti Giuliano Clinori del Csen Friuli Venezia Giulia che è anche uno dei vicepresidenti nazionali e Francesca Formuso, presidente del comitato regionale Csen Emilia Romagna. "Voglio mettere in evidenza quello che sta accadendo in questi giorni in seguito all'emergenza sanitaria - ha detto Cassisi durante il suo intervento - e cioè che le principali richieste che arrivano da parte dei rappresentanti delle Asd riguardano l'impossibilità di pagare il canone di locazione in cui sono operative le proprie realtà, proprio perché non c'è alcuna possibilità di incassare alcunché essendo tutto fermo, e la mancanza di ogni tipo di sostentamento per loro e per i propri collaboratori visto che i 50 milioni stanziati dal governo per il mondo sportivo sono assolutamente insufficienti e sono soltanto pochi i fortunati che potranno ricevere un contributo. Mettiamo in guardia, inoltre, da chi, in questi giorni, continua a contattare i rappresentanti delle società dicendo di avere a disposizione i moduli da compilare per presentare le richieste in questione. Non è così perché il Mef, rispetto al decreto di riferimento, non ha ancora pubblicato i decreti di attuazione e, quindi, non può essere ancora a disposizione la relativa modulistica. Il nostro primo pensiero, non appena avremo gli strumenti effettivamente a disposizione, sarà quello di diffondere la modulistica necessaria a tutti i rappresentanti delle società sportive. Al momento, però, dobbiamo evidenziare come sia necessario un ulteriore sforzo da parte del governo nazionale, così come quello regionale, per evitare che il mondo dello sport dilettantistico cambi decisamente volto alla fine dell'emergenza sanitaria con molti sodalizi sportivi che, alla luce delle difficoltà segnalate, sarebbero costretti giocoforza a chiudere i battenti. E noi non lo possiamo consentire".